Scuola: un 15enne italiano su 5 non sa leggere in modo fluente

di Salvo Intravaia, la Repubblica, 8.5.2023.

E’ quanto emerge dall’indagine Pisa dell’Ocse sulle competenze in lettura, matematica e scienze.

Gilda Venezia

Un quindicenne italiano su cinque non sa leggere. Alle prese con una pagina di giornale o un brano scolastico la sua lettura è incerta, eccessivamente lenta o troppo veloce. E, soprattutto, nel leggere commette diversi errori. Ad approfondire la questione è stato l’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che ogni tre anni conduce una indagine internazionale sulle competenze in Lettura, matematica e Scienze dei quindicenni di mezzo mondo: il cosiddetto Pisa (Programme for International Student Assessment). Acronimo che sta per Programma per la valutazione internazionale degli studenti.
E sulla lettura ha recentemente pubblicato un approfondimento sui dati del test condotto nel 2018, i cui risultati sono stati resi noti nel 2020, sulla capacità di leggere fluentemente. Senza intoppi o titubanze.

La lettura fluente

Per comprendere il motivo che ha indotto gli esperti dell’Ocse a occuparsi dell’incedere nella lettura basta guardare l’introduzione al focus dello scorso 28 aprile. “I lettori esperti – spiegano da Parigi – utilizzano e interagiscono con una varietà di testi, inclusi libri, articoli online e social media. Possono trovare informazioni, comprendere il significato letterale e implicito e riflettere criticamente sul contenuto e sulla forma.
Ma prima che gli studenti possano diventare lettori esperti, devono diventare lettori fluenti”. Perché, e questo riguarda qualsiasi lingua, “una volta che gli studenti leggono fluentemente, possono dedicare i loro sforzi e la loro attenzione a compiti di comprensione di livello superiore e impegnarsi più profondamente con i testi”. In altri termini, una lettura corretta favorisce la comprensione del testo che abbiamo davanti.
E i risultati italiani non sono per nulla confortanti. I quindicenni italiani che leggono in maniera fluente non arrivano neppure all’80%: siamo al 79,2%. In Germania, Francia e Finlandia siamo attorno all’86/89%. Potrebbe quindi essere proprio questo il motivo per il quale quasi un adolescente su quattro (il 23,3%) ha difficoltà a comprendere un testo scritto. Prerequisito fondamentale per orientarsi in una società sempre più complessa.

I risultati Invalsi

I dati dell’ultimo focus sul Pisa condotto dall’Ocse concordano con gli ultimi esiti dei test Invalsi: quelli somministrati nella primavera del 2022. Secondo i quali più di un terzo (il 34,1%) degli studenti del secondo anno della scuola superiore italiani si colloca al di sotto del livello considerato accettabile in lettura.
E addirittura il 12,5% di questa quota (del 34,1%) ha un livello di competenze in lettura paragonabile a quello atteso per un ragazzino di prima media.
Percentuale di studenti che entrano in crisi di fronte ad un brano da leggere e comprendere che schizza oltre il 70% tra gli studenti degli istituti professionali e scende al 42% tra quelli dei tecnici.
Le lacune in lettura si amplificano col progredire negli anni della scolarizzazione. Al punto che quattro maturandi su dieci (il 39,9%) non raggiunge in lettura neppure le competenze minime previste per gli studenti a fine carriera.
E parecchi di questi, dopo qualche mese dal diploma, affolleranno le aule universitarie. Incontrando non poche difficoltà a decodificare testi giuridici, scientifici e medici.

 

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