Uno sguardo sull’istruzione: OCSE 2017

– Diffuso in data 12 settembre il Rapporto “Education at a glance 2017”, l’annuale pubblicazione OCSE che analizza i sistemi di istruzione dei 35 paesi membri e alcuni paesi partner. I dati relativi all’Italia evidenziano pochi laureati, con prevalenza delle discipline umanistiche, e una spesa per l’istruzione (riferita però al 2014) all’ultimo posto tra i paesi OCSE.

Education at a Glance: OECD Indicators (Uno sguardo sull’istruzione: indicatori dell’OCSE) è un’autorevole fonte di informazioni sullo stato dell’istruzione nel mondo. Presenta dati relativi ai 35 Paesi dell’OCSE e in alcuni dei Paesi partner dell’Organizzazione.

In particolare fornisce informazioni chiave sui risultati in uscita delle istituzioni scolastiche ed educative, l’impatto dell’apprendimento tra i vari paesi, le risorse finanziarie e umane investite nell’istruzione, l’accesso, partecipazione e progressione nell’istruzione,  l’ambiente di apprendimento e l’organizzazione delle scuole.

L’edizione del 2017 presenta un nuovo focus sugli indirizzi di studio, indagando le due tendenze di iscrizione al livello superiore secondario e terziario, la mobilità degli studenti e gli esiti del mercato del lavoro delle qualifiche ottenute in questi campi.

La pubblicazione presenta per la prima volta anche un capitolo dedicato agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Infine, sono stati sviluppati e analizzati due nuovi indicatori nel contesto della partecipazione e del progresso nell’istruzione: un indicatore sul tasso di completamento degli allievi della scuola secondaria e un indicatore sui processi di ammissione all’istruzione superiore.

Per quanto riguarda i dati specificamente relativi all’Italia, gli indirizzi di studio universitario più popolari sono belle arti, discipline umanistiche, scienze sociali, giornalismo e informazione, con una percentuale di laureati pari al 30%, il numero più alto nell’area OCSE. A seguire le discipline scientifiche, con il 24% dei laureati, un dato di poco inferiore alla media OCSE.

I dati sulla frequenza della scuola pre-primaria sono tra i più alti nei paesi OCSE, con tassi di iscrizione del 16%  per i bambini dell’età di 2 anni, e superiori al 90% nella fascia di età 3-5 anni. Tuttavia il relativo livello di spesa è inferiore alla media OCSE.

L’Italia ha un importante sistema di istruzione professionale, con circa il 53% della popolazione iscritta.

Il livello di istruzione universitaria in Italia è tra i più bassi dei paesi OCSE, con solo il 18%   di adulti laureati. Questi livelli possono essere in parte dovuti al basso tasso di occupazione e di retribuzione dei giovani laureati (inferiore del 21% alla media OCSE  per gli uomini  e del 35% per le donne).

La spesa media per studente è inferiore alla media OCSE, mentre  la spesa dell’Italia per l’istruzione nel 2014 è stata pari al 7,1% della spesa pubblica totale, all’ultimo posto tra i paesi OCSE e partner.

A seguito della diffusione dei dati OCSE, il Miur ha pubblicato un comunicato stampa in cui evidenzia come l’incremento del numero di laureati nel nostro Paese sia uno degli obiettivi verso cui il Ministero sta lavorando, e come dal 2014, anno cui si riferiscono i dati sulla spesa pubblica per l’istruzione, siano stati fatti investimenti importanti attraverso la Buona Scuola e le successive leggi di bilancio, che si evidenzieranno nei prossimi Rapporti OCSE.

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Uno sguardo sull’istruzione: OCSE 2017 ultima modifica: 2017-09-13T21:47:04+02:00 da
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