Classi pollaio, meglio parlarne poco (Post-Rai2)

Gilda Venezia

dal blog di Gianfranco Scialpi, 22.8.2021.

Gilda Venezia

Classi pollaio, il tema è scottante. Parlarne sì, ma poco. Le ragioni di una presenza che sempre più somiglia a una rapida comparsa.

Classi pollaio, parlarne poco. E’consigliabile

Classi pollaio, la soluzione imposta alla scuola dal duo Gelmini-Tremonti(2008-09), risulta un tema scomodo e secondario. Parlarne si, ma senza esagerare. L’ultimo esempio è dato dalla trasmissione di approfondimento (obiettivo difficile da raggiungere) “Post” (Rai 2) di venerdì 20 agosto. Gli invitati V. Fedeli, R.Sasso e A. Giannelli (non ci sono rappresentanti sindacali e docenti) non ne parlano.  L’unico veloce passaggio e implicito è del sottosegretario all’Istruzione R.Sasso, quando parla di uno stanziamento di 2 miliardi per l’edilizia scolastica.
Le ragioni sono diverse: il distanziamento da obbligo è divenuto raccomandabile, le responsabilità dell’Amministrazione, i costi per un ritorno a classi educative (U. Galimberti) che richiedono comunque tempi lunghi.
Infatti, per un ritorno a numeri ottimali di alunni (20-22) per gestire meglio la complessità delle classi, la proposta di legge-Azzolina (5 luglio 2018) aveva quantificato una spesa a regime di 5 miliardi (art. 1).
Stessa valutazione per la soluzione temporanea anti-Covid di sdoppiare le classi e assumere personale aggiuntivo. Ha dichiarato M. Pacifico (Anief): “Va bene investire sulla sicurezza ma secondo noi la priorità rimangono i 10 miliardi utili a sdoppiare le classi e raddoppiare gli organici: sono questi i principali strumenti per evitare la didattica a distanza, contenere il contagio da Covid19 e migliorare gli apprendimenti”
In entrambi i casi il soggetto responsabile è il Parlamento e a discendere l’Amministrazione.

Meglio parlare di altro

Per queste ragioni è meglio parlare di altro. In altri termini, utilizzare l’argomento vaccinazione per gli insegnanti come “distrattore di massa” (Il Manifesto). L’obiettivo è semplice; far ricadere sui docenti l’eventuale grado di insicurezza per la riapertura, mettendo sullo  sfondo le mancanze dell’Amministrazione. La situazione è stata ben espressa da una collega Cinzia D’Eramo che ha postato : “La Scuola riaprirà senza sicurezza. Anche “Il corriere” corriere se n’è accorto. Niente diminuzione alunni per classe, niente organico aggiuntivo, niente tamponi e sistema di tracciamenti preventivi, niente sistema di areazione, niente potenziamento dei trasporti, stessa situazione dell’anno scorso. Con la differenza che è richiesto il green pass ai lavoratori. È così che pensano di riaprire in sicurezza?

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Classi pollaio, meglio parlarne poco (Post-Rai2) ultima modifica: 2021-08-22T20:20:24+02:00 da
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