Meno poteri ai presidi, uno spiraglio per i precari: le modifiche del Pd alla legge “la buona scuola”

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Riunione dei parlamentari democratici con il premier. La relatrice inserirà gli emendamenti

di Salvo Intravaia  la Repubblica, 20.4.2015

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LO STRAPOTERE del preside-sceriffo contenuto nella riforma della scuola targata Renzi-Giannini dovrebbe essere ridimensionato. Mentre aumenterà certamente la responsabilità sulla dispersione scolastica del dirigente scolastico. E si apre un piccolo spiraglio per i precari della scuola che non figurano nelle graduatorie ad esaurimento, ma che lavorano da 36 mesi e più. Ecco alcuni punti che nel corso della discussione in Parlamento del disegno di legge sulla Buona scuola dovrebbero subire modifiche. E’ questo l’esito dell’incontro fiume tra i parlamentari del Pd e il premier Matteo Renzi che si è concluso un’ora fa. In cinque ore di discussione sono stati toccati tutti i nodi del contestatissimo disegno di legge che intende traghettare la scuola italiana nel terzo millennio.
All’incontro hanno partecipato con interventi costruttivi anche i rappresentanti delle opposizioni interne al partito, Stefano Fassina in testa. Il confronto ha passato in rassegna tutti i commi e gli articoli della proposta di legge che dovrebbe essere approvata in tempi strettissimi per produrre i suoi effetti dal primo settembre di quest’anno. Tra cui il piano da 100mila assunzioni previsto dal governo per voltare pagina una volta per tutte col precariato della scuola. In parlamento tuttavia non ci saranno stravolgimenti, ha ammonito il segretario del Partito democratico, ma soltanto miglioramenti. Le modifiche arriveranno attraverso gli emendamenti che la relatrice del disegno di legge, Maria Coscia, si appresta a presentare per iniziare la discussione del provvedimento alla Camera.
Entro mezzogiorno di oggi, termine ultimo per presentare le proposte di modica dell’articolato, sono stati presentati mille e 800 emendamenti. Ma saranno quelli del relatore ad apportare le modifiche più consistenti. Per gli idonei al concorso a cattedre del 2012, in un primo momento inclusi tra gli assunti, la parola passerà al parlamento. Ma l’orientamento del presidente del consiglio sarebbe quello di continuare ad escluderli dalle assunzioni di settembre. Potranno invece coltivare una piccola speranza i precari il cui numero non è certo – 25/65mila – che hanno lavorato per più di 36 mesi ma non sono mai stati inclusi nelle liste provinciali ad esaurimento, pur avendo spesso tutti i requisiti per insegnare. La loro esclusione prevista dall’articolo 12 anche dalle supplenze del prossimo anno sarebbe il contrario di quanto stabilito dalla sentenza della Corte di giustizia europea dello scorso mese di novembre, che ha condannato l’Italia per abuso di precariato nella scuola. Per questi il governo vorrebbe trovare un artificio giuridico per consentire loro di continuare a lavorare e vorrebbe riservare una quota di posti nel prossimo concorso a cattedre del 2016. Intanto, pare che dalle deleghe al governo, previste dal disegno di legge in materia di istruzione, salterà quasi certamente quella sulla riforma degli organi collegiali, attesa da oltre 40 anni. Ma la notizia che farà tirare un sospiro di sollevo ai docenti è l’intenzione di ridimensionare il ruolo del preside-sceriffo previsto dalla proposta di legge.
Il dirigente scolastico della scuola renziana potrà scegliere il suo staff e premiare i docenti meritevoli, ma sarà considerato responsabile dell’enorme dispersione scolastica che si registra nelle nostre scuole ogni anno e del numero eccessivo di bocciature alle scuole superiori. E per controbilanciare lo strapotere del nuovo dirigente scolastico verrà prevista una modifica all’articolo 7 sulle “competenze del dirigente scolastico”. Sarà nella versione modificata attraverso un emendamento il Collegio dei docenti a predisporre il Piano dell’offerta formativa e non più il preside, sentito il Collegio. Un contrappeso richiesto a gran voce dagli insegnanti che, richiamati a raccolta da tutti i sindacati, scenderanno in piazza il prossimo 5 maggio.

Meno poteri ai presidi, uno spiraglio per i precari: le modifiche del Pd alla legge “la buona scuola” ultima modifica: 2015-04-21T05:20:08+02:00 da
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