Nuovo DCPM. Qualcosa di più chiaro c’è….

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 8.3.2020

… ma non si capisce perché non sia stata prevista la chiusura delle scuole – 

E’ stato pubblicato nella mattinata dell’8 marzo il testo ufficiale del nuovo DCPM firmato da Conte.

 

Cosa cambia

Il Governo ha imposto da subito e fino a venerdì 3 aprile nuove restrizioni.
E’ stato allargata la zona rossa: ora vige il divieto di ingresso e di uscita dalla Lombardia e delle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola; inoltre è stata allargata l’estensione delle zone controllate a Piemonte ed Emilia-Romagna. Nel dettaglio, le province interessate sono le seguenti:

In queste zone saranno quindi limitati gli spostamenti nel territorio. Si potrà entrare e uscire solo per comprovate esigenze di lavoro, necessità e di emergenza. Sarà comunque consentito il rientro presso la propria residenza o domicilio per chi si trova al momento fuori dalla propria abitazione.

Il dubbio che sorge è questo: dato che il 3 aprile cade di venerdì, e le vacanze pasquali iniziano giovedì 9, è plausibile un rientro a scuola per 3 o 4 giorni?

Scuole e università

All’art1, lette h) viene prescritto quanto segue:

«Sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le università e le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie,   […]  Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa;  […] Sono sospese le riunioni collegiali in presenza»

 Obblighi

Nelle scuole in cui è stata disposta la sospensione delle attività didattiche, non si possono indire riunioni collegiali né incontri di formazione né altre forme di raduno in presenza.

Va ricordato che il contagio si ferma non solo evitando di partecipare a riunioni (che teoricamente potrebbero essere organizzate nel rispetto delle previste misure precauzionali quali un adeguato distanziamento tra i partecipanti) ma anche e soprattutto evitando gli spostamenti che spesso sono uno dei momenti di contagio.

Formazione e aggiornamento in presenza

Sono sospese tutte le iniziative iniziative in presenza.

PCTO

E’ sospesa ogni attività  che preveda uscite esterne.

Personale ATA può richiedere lavoro agile

Il Dirigente Scolastico può concedere al personale ATA di svolgere il “lavoro agile”, possibile solo per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario e per analogia i docenti inidonei che abbia a disposizione la strumentazione e i materiali necessari, a patto che sia garantito  il regolare funzionamento dell’istituzione scolastica.

Didattica a distanza 

I dirigenti scolastici attivano modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Modalità e tempi di tale metodologia, in assenza di delibere collegiali specifiche, sono a discrezione dei singoli insegnanti

Viaggi di istruzione

Sono sospesi i viaggi di istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate, le uscite didattiche e le fasi dei campionati studenteschi fino al 3 aprile 2020.

Prove INVALSI

Saranno inviate nuove disposizioni.

 


Se la scelta primaria è la tutela della salute pubblica, è inutile sospendere le attività didattiche perché l’unica cosa giusta da fare per limitare il contagio è CHIUDERE  TUTTE le scuole sull’ intero territorio nazionale, salvaguardando, ove è necessario, i servizi minimi essenziali, e coinvolgendo così un numero ridottissimo di personale ATA.
Il DPCM 8 marzo 2020 sembra stia finalmente andando nella direzione giusta, cioè chiudere zone sempre più vaste, ma si è ancora lontani dalla  vera e unica azione preventiva di contagio, cioè la chiusura di tutti i luoghi di aggregazione, Scuola compresa. In tutta l’Italia.
Precisiamo infine che dal punto di vista scientifico la giusta misura di sicurezza da rispettare per evitare con certezza il contagio da Covid-19 è di 1,82 metri: leggi qui.
In caso di riunioni di più docenti, ‘indicazione del metro di distanza per evitare il contagio, se si riuniscono più docenti, non ha quindi alcun fondamento pratico e appare difficilmente gestibile all’interno dei locali scolastici. Inoltre non va dimenticato la possibilità di contagio in itinere, durante il viaggio di andata e ritorno casa-scuola.

Viste le numerose situazioni che ci vengono segnalate mettiamo a disposizione dei colleghi che dovessero trovarsi di fronte ad atti considerati illegittimi di utilizzare il seguente atto di rimostranza adattandolo allo specifico contesto:

 

 

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Nuovo DCPM. Qualcosa di più chiaro c’è…. ultima modifica: 2020-03-08T11:59:57+01:00 da
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