A VOLTE RITORNANO 2. Brunetta, Draghi e l’accordo sull’innovazione nel pubblico impiego firmato da CGIL-CISL e UIL

Gilda Venezia

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 12.3.2021.

E’ più che mai necessario ora chiedere l’area di contrattazione separata per i docenti

Gilda Venezia

E’ stato sottoscritto da Draghi e dal fidato Brunetta in gran segreto e con grande fretta il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” che ha visto il solito consenso entusiastico delle tre confederazioni sindacali CGIL-CISL-UIL, uniche ad essere state invitate al “confronto”. Restano tagliate fuori tutte le altre sigle confederali, compresa la CGS di cui fa parte la Gilda degli Insegnanti, che saranno probabilmente chiamate a sottoscrivere il patto già preconfezionato senza alcuna possibilità di ottenere integrazioni e correzioni.

Al di là delle solite visioni innovative il patto prefigura “la flessibilità organizzativa delle Pubbliche Amministrazioni e l’incremento della loro rapidità di azione come obiettivi fondamentali di un processo di rinnovamento che le parti si impegnano a perseguire, con particolare riferimento a tre dimensioni: il lavoro, l’organizzazione e la tecnologia.
L’individuazione di una disciplina del lavoro agile (smart working) per via contrattuale è un elemento qualificante di questa strategia e va nella direzione auspicata dalle organizzazioni sindacali sin dall’inizio della crisi pandemica”.

Si prevede la valorizzazione del “merito” mediante un rafforzamento della contrattazione di secondo grado, l’obbligo della formazione, la creazione di una sorta di organizzazione per quadri intermedi che non avrebbero funzioni dirigenziali, il riconoscimento strutturale dello “smart working” a livello normativo. Nel patto si demanda a Brunetta di definire gli atti di indirizzo per l’apertura dei contratti del pubblico impiego con la loro trasmissione all’ARAN per l’inizio della contrattazione concreta. Di soldi di aumento aggiuntivi non se ne parla rimandano il tutto ai fumosi investimenti del PNRR (Recovery fund).

I sindacati sottoscrittori fanno finta di non sapere che quasi un terzo dei dipendenti pubblici sono docenti. La loro visione dell’insegnante è ancora declinata sul livello impiegatizio mettendo i docenti nel calderone del “personale della scuola” in cui convivono, spesso conflittualmente,  docenti, personale ATA e dirigenti scolastici. Non capiscono o non vogliono capire che fare l’insegnante è una professione caratterizzata da specificità costituzionalmente garantire (art.33 della Costituzione sulla libertà di insegnamento) che non può essere aziendalizzata e costretta ai parametri della produttività che ha origine nella vecchia visione economicistica di stampo liberista.

Il rischio è di demandare alla contrattazione RSU tutta la parte dei miglioramenti salariali accessori che, secondo l’ottica brunettiana, dovrebbero essere sempre più importanti rispetto allo stipendio base. Tutto ciò fa felici i grandi sindacati che vedono nella “concertazione” la loro essenza. Tanto loro rappresentano indistintamente impiegati (personale ATA) docenti e “datori di lavoro” (dirigenti scolastici) in nome dell’ideologia della “comunità educante”.

La Gilda è nata chiedendo una specificità contrattuale per i docenti che non possono essere equiparati a impiegati di segreteria  o personale ausiliario della scuole. In questa fase difficile che vede una oggettiva debolezza del fronte sindacale nella fase della crisi da Covid 19 non possiamo rischiare di essere omologati e di perdere la natura stessa della nostra professione. Per questo è più che mai necessario rilanciare la richiesta di attivazione di un’area separata di contrattazione che valorizzi una professione tra le più delicate importanti per i futuro del nostro Paese. Siamo stufi di essere incensati per l’impegno profuso nella fase della pandemia in cui ci siamo inventati la didattica a distanza per garantire una continuità emergenziale dell’insegnamento per poi essere ricondotti a lavoratori da smart working.

Confidiamo che Draghi si renda conto della delicatezza di una riforma del pubblico impiego che dimentica i docenti.

PATTO PER L’ INNOVAZIONE DEL LAVORO PUBBLICO E LA COESIONE SOCIALE

A volte ritornano 1

 

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Gilda degli insegnanti di Venezia

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A VOLTE RITORNANO 2. Brunetta, Draghi e l’accordo sull’innovazione nel pubblico impiego firmato da CGIL-CISL e UIL ultima modifica: 2021-03-12T04:26:53+01:00 da
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