Scuola, il modello fragile del Ministro Bianchi

Gilda Venezia

dal blog di Gianfranco Scialpi,  18.10.2021.

Gilda Venezia

Scuola, la fragilità è la cifra che caratterizza il modello Bianchi. Una scuola non fortificata dalla pandemia. Le “finestre aperte” e le classi pollaio sono i due aspetti della scuola Bianchi

Scuola, la fragilità caratterizza il modello di scuola proposto da P. Bianchi

Scuola, si torna al modello febbraio-marzo 2020. Un sistema depotenziato dai continui tagli, valorizzato solo nelle dichiarazioni confezionate ad hoc. Niente più. Stiamo assistendo a una restaurazione che preoccupa in prospettiva. Il governo Draghi e nello specifico il Ministro Bianchi stanno “tornando al Via“, a un modello di scuola che ha mostrato tutte le sue fragilità durante la pandemia.
Il ritorno delle classi pollaio su tutto il territorio nazionale ne è la prova. Lo scorso anno la loro presenza era stata mitigata dalla suddivisione delle classi sovraffollate con l’assunzione di docenti a tempo determinato (personale Covid). Il costo non era di pochi spiccioli: 1.800 milioni di €. Quest’anno solo 350 milioni (cifra non utilizzata lo scorso anno).
Il governo Draghi ha proposto come unica soluzione le “finestre aperte”. In altri termini, invece di investire sui sistemi di areazione in prospettiva futura, ha deciso di lasciare le scuole prive di  questi dispositivi
Alex Corlazzoli (insegnante di scuola primaria e giornalista) ha scritto un dettagliato articolo (Il Fatto Quotidiano 17.10.21) , raccogliendo anche il parere di Dirigenti Scolastici. “Si legge: “Si potranno acquistare strumenti per l’aerazione”. La frase era contenuto nel decreto Sostegni bis per garantire l’avvio dell’anno 2021/2022 in sicurezza. Sei parole, nulla di più. Nel piano Scuola non era una raccomandazione: si parlava solo di finestre da tenere aperte. Nulla di più, eppure il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ne aveva parlato come la panacea per la scuola. Ma nonostante questo, non sono mai stati avviati progetti concreti per la sostituzione degli impianti… Lo spiega bene Bizzarri: “Di fatto non si tratta di interventi sistematici e il protocollo finestre aperte è sottoposto a troppe variabili, la cui applicazione ricade ancora una volta sul personale scolastico e sui dirigenti. La conseguenza è che scuole che hanno acquistato apparecchi per l’aerazione sono poche, perché gli impianti hanno bisogno di manutenzione e i dirigenti hanno nella maggior parte dei casi preferito investire i fondi su altro”.

Breve considerazione

La pandemia era l’occasione per rivedere il modello di scuola. E invece… “Soltanto una crisi – reale o percepita, produce vero cambiamento … il politicamente impossibile diventa il politicamente inevitabile” (M. Friedman). Dichiarazione che purtroppo è smentita dai fatti. Stiamo riavvolgendo il nastro. Ovviamente non si tratta di un ritorno al come si era prima. Il Covid ha lasciato le sue cicatrici! Il presente sta riproponendo le medesime situazioni pre-Covid, ma con il segno più davanti a ciascuna di esse. L’aggressione ai medici del pronto soccorso operate dai no-vax è un esempio. I rischi aumentati nel posto di lavoro, accettati per non interrompere la produzione o il proseguo di un progetto. Infine, la distanza nuovo paradigma imposto dalla pandemia, sta creando un’ inquietante separazione tra le persone. Queste hanno azzerato la prospettiva, lasciando nella insignificanza la dimensione del futuro.
La scuola non poteva esserne esentata. L’istituzione scolastica ci parla di futuro, ma se quest’ultimo ha lasciato definitivamente l’orizzonte umano, non ha alcun senso investire su di essa.
Qualcuno dirà: ci sono tanti miliardi destinati alla scuola. Al momento sono sulla carta, vedremo se diventeranno innovazione, costruzione di nuovi edifici…

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Scuola, il modello fragile del Ministro Bianchi ultima modifica: 2021-10-19T06:09:11+02:00 da
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