dal blog di Gianfranco Scialpi, 24.12.2022.
Scuola. Progressivamente è stata emarginata. Sui massmedia si parla di questioni secondarie. I veri problemi rimangono all’angolo
Scuola, il processo di normalizzazione
Scuola. La pandemia ha permesso all’istituzione di emergere. Durante questo periodo l’istituzione scolastica occupava le prime pagine dei giornali. In sintesi gli articoli trattavano di norme anti contagio (distanziamento, mascherine, lavaggio mani…) , di personale aggiuntivo, dello sdoppiamento delle classi, dell’assenza di dispositivi per il ricambio dell’aria… Le riflessioni e gli articoli esprimevano una domanda di apertura per consentire ai genitori soprattutto dei piccoli, di lavorare.
Con il progressivo depotenziamento dell’azione del virus, la scuola è stata via via normalizzata, sinonimo di ritorno al passato (febbraio-marzo 2020). I problemi maggiormente sentiti da chi frequenta le aule sono rimasti: classi pollaio, assenza dei sistemi di ricambio dell’aria, riconoscimento inadeguato dei docenti definiti degli eroi (la retorica ha riguardato anche il personale sanitario) durante la pandemia…
I massmedia e i temi secondari
Oggi gli unici temi che interessano i mezzi d’informazione sono la circolare del Ministro G. Valditara, riguardante l’uso degli smartphone a scuola e i compiti per le vacanze. Sul primo tema molti opinionisti, quasi tutti inesperti di questioni scolastiche, hanno espresso la loro opinione. In qualche caso sfumata, spesso però più netta, favorendo la contrapposizione tra favorevoli e contrari all’uso del dispositivo. Si registra la totale assenza dei referenti al contrasto del cyberbullismo. Essi sono invisibili e quindi dimenticati dai massmedia.
Il secondo tema, ritorna ciclicamente in prossimità delle vacanze. Le riflessioni, ovviamente condizionate dal format televisivo o giornalistico, restano superficiali.
L’attuale rappresentazione della scuola, però risulta efficace per distrarre dai reali problemi e menzionati sopra. Restano la dispersione scolastica implicita ed esplicita, dovuti a una didattica trasmissiva e poco coinvolgente naturalmente presente nelle classi pollaio. Stessa riflessione vale per gli allievi e gli studenti con Bes o AHDA. Rimane il malessere dei ragazzi, declinati nell’ansia da prestazione che spesso porta a soluzioni estreme (TPI, Schiacciati dal successo 3 dicembre 2021). Infine sempre più diffusa la loro fragilità (il piacere come principio regolatore e la scarsa gestione delle frustrazioni). Ovviamente non tutto dipende dall’organizzazione scolastica voluta dal duo Gelmini/Tremonti (classi pollaio).
Indubbiamente però vivere la scuola in un contesto fortemente penalizzante per un’interazione costruttiva dalla quale passano le suddette situazioni, comporta svantaggi e quasi nessun vantaggio.
Purtroppo i veri problemi della scuola (classi pollaio, sistemi di ventilazione) richiedono significative risorse economiche. In estrema sintesi questo è il problema che rimanda all’idea che la scuola è un costo e non un investimento.
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Scuola, la rimozione dei veri problemi ultima modifica: 2022-12-25T05:27:41+01:00 da