dal blog di Gianfranco Scialpi, 25.10.2025.
G. Valditara e le classi pollaio. Il suo ultimo intervento conferma la posizione anti-abrogazionista. Eppure, dovrebbe leggere altre ricerche.
G. Valditara e le classi pollaio. Eccessiva la sua posizione anti-abrogazionista
G. Valditara e le classi pollaio. Il Ministro conferma la sua indisponibilità ad abrogare le classi pollaio. Il suo no è fondato su uno studio dell’Indire: Ecco cosa ha dichiarato telefonicamente a l forum promosso da Confindustria a Siracusa: ““C’è chi in modo molto superficiale pensa che il problema si risolva con classi piccole. Lo ha dimostrato molto bene Invalsi nel suo studio: le classi piccole hanno rendimenti minori”.
Innanzitutto appare offensivo verso chi lavora ogni giorno con il sovraffollamento delle classi, l’espressione portata al massimo significato “molto superficiale“. Su cosa fonda questa sua convinzione?
Difficile, inoltre che cambi idea. Significherebbe sconfessare la linea della Lega che nel 2008 (allora Lega Nord) votò a favore della Legge 133/08 che poi giustificò l’emanazione del D.P.R.81/09, provvedimento che delineò gli aspetti quantitativi del sovraffollamento delle classi. E questa non è una buona notizia, se pensiamo alla funzione che ricopre, che potrebbe favorire un’accelerazione del processo abrogativo.
Occorre una maggiore apertura al problema
Difficile condividere la posizione del Ministro che basandosi su un solo studio, continua a ripetere che questo rappresenti la realtà. Questa però è complessa confermata da altri studi.
A tal proposito si scriveva il 18 agosto: «Questa mattina il quotidiano “Domani” ha ospitato un interessante contributo di uno studioso (P. Landri, Direttore Cnr Iriss) dal titolo “Classi più piccole o aule pollaio. Risparmiare sulla scuola è illusorio“, che apre alla complessità. Facile intuire da che parte si pone P. Landri.
Egli propone uno studio trentennale e alternativo (Rethinking Class Size di Peter Blachfort e Antony Russell) a quello sostenuto dall’Invalsi, mettendo in evidenza le criticità di quest’ultimo. In sintesi è operata una riduzione sugli apprendimenti considerati (literacy e matematica) e i fattori presi in esame. I riferimenti sono i modelli econometrici di Eric Hanushek, la meta-review di J. Hattie e le comparazioni internazionali tra paesi sulla base dei risultati Ocse-Pisa. Inevitabile quindi la conclusione: l’approccio sostenuto da Invalsi e dal Mim dimentica la complessità della classe, sostenendo la validità scientifica della standardizzazione e quindi attribuendo poco valore a tutte le altre variabili e apprendimenti».
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Valditara e le classi pollaio. Eccessiva la sua sicurezza, eppure… ultima modifica: 2025-10-26T04:46:51+01:00 da

